domenica 31 gennaio 2021

Commento dei Giardinieri BioEtici sulle potature all'Isola dell'Unione

Il neo presidente dell'associazione nazionale Giardinieri BioEtici, Andrea Iperico di Imola, ha accettato cortesemente l'invito del prof. Francisco Panteghini di fare un'analisi e una riflessione sugli interventi della Cooperativa Giotto su alberi e arbusti all'Isola dell'Unione (Chioggia, VE) del gennaio 2021. Ecco l'intervento integrale del maestro giardiniere Andrea Iperico. Le foto sono state scattate durante e dopo il lavoro della cooperativa nel parco a nord dell'isola dal prof. Panteghini e la proprietà e riproduzione sono riservate al suo consenso (per info potete scrivere a mediatorelementare@gmail.com).
"Il verde urbano ma anche quello privato hanno un valore collettivo che va tutelato. Il patrimonio arboreo comune si tutela con le buone pratiche e con le buone pratiche si tutelano anche le risorse economiche della collettività. Le buone pratiche arboricolturali tutelano le risorse economiche, un bene collettivo (il verde urbano), la salute dei cittadini in termine di sicurezza, salute ambientale e di conseguenza salute fisica. Quando un verde urbano (in questo caso gli alberi ma non solo) viene gestito male, ecco che si ha uno spreco di denaro pubblico e un peggioramento della sicurezza e della qualità della salute pubblica e ambientale."
"In pratica paghiamo per danneggiarci da soli. Gli alberi urbani sicuramenti vivono in luoghi antropizzate che possono condizionare il loro sviluppo e le interazioni con l’ambiente circostante, per questo, per far si che non si possano venire a creare situazioni di rischio, la loro gestione deve essere oculata e valutata a seconda dei casi. Per l’albero in questione, un Populus alba, non so se ci sia una perizia di stabilità di tipo strumentale che possa giustificare un intervento di potatura necessaria o tassativa ma se anche nel caso ci fosse, l’intervento eseguito non rispetta alcun parametro di logica ne di tecnica arboricolturale corretta. La potatura serve per accompagnare la pianta nel suo processo di evoluzione morfofisiologica che lo porterà attraverso vari stadi vegetativi."
"In alcuni casi potrebbe riguardare anche interventi di riduzione della chioma ma il tutto deve essere fatto in maniera organica e funzionale alle esigenze dell’albero e non dell’uomo soprattutto perché la pianta riconosce solo le sue necessità morfofisiologiche e non quelle dell’uomo. Un intervento sbagliato crea degli squilibri vegetativi di tipo ormonale e strutturale che possono danneggiare l’albero e renderlo non più adatto alla convivenza con l’uomo in quanto ad esempio, una potatura scorretta oltre ad aprire vie a patogeni fungini che causano il decadimento del legno (carie) con rischi di crolli di rami o branche, può favorire (stimolare) la formazione di rami epicormici (cioè nati da gemme latenti presenti nella corteccia) che non hanno un attacco solido e quindi a forte rischio di rottura con conseguente aumento del rischio di danni a cose o a persone."
"In questo caso non è stata rispettata la morfologia della chioma, sono stati praticati tagli internodali e falsi tagli di ritorno che non faranno altro che stravolgere l’equilibrio ormonale con proprio la produzione di rami epicormici, in quella formazione conosciuta come scopazzi, che dovranno tassativamente essere regolamentati da interventi periodici di potatura,( che non dovrebbero andare oltre i due anni) e a controlli di stabilità per verificare lo stato di salute della pianta stessa al fine di tutelare l’incolumità altrui in quanto il danno è stato fatto.
Ed ecco che oltre al danno economico e ambientale anche la beffa del dover continuare a spendere per un bene pubblico che è stato danneggiato e che non sarà più come prima. Non ci si può sottrarre alle proprie responsabilità quando si gestisce male un patrimonio pubblico tra cui anche il verde urbano."
"Potare male un albero equivale ad avere la stessa negligenza che ad esempio c’è stata con la gestione del Ponte Morandi che alla fine è crollato uccidendo 43 persone. Quando crolla un albero il più delle volte la responsabilità andrebbe cercata tra chi aveva la responsabilità di gestire correttamente il verde pubblico e non è stato capace di farlo. Gli alberi in città non sono pericolosi, è pericolosa la loro cattiva gestione che viene perpetrata dalle ditte del verde in complicità con le amministrazioni pubbliche.
Per gestire gli alberi occorre aggiornarsi e formarsi sulle corrette tecniche di gestione. Gestire correttamente gli alberi ed il verde pubblico contribuisce ad avere vantaggi economici per la collettività, benefici sulla salute, sulla sicurezza, sull’ambiente"

Andrea Iperico
Presidente dell'associazione nazionale Giardinieri BioEtici
www.giardiniere.bio

sabato 23 gennaio 2021

Capitozzature di arbusti e abbattimenti di 9 alberi all'isola dell'Unione

Nei giorni scorsi abbiamo assistito a numerosi interventi di manutenzione del verde al parco dell'isola dell'Unione. L'associazione ambientalista Amico Giardiniere ha protestato con l'Ufficio del verde per le modalità e l'entità. La scorsa settimana tutti gli arbusti del parco dell'Unione sono stati capitozzati, ovvero privati completamente della chioma con pochi colpi di motosega.

Ricordiamo che questo tipo di intervento è specificamente vietato dal regolamento del verde in vigore dal 2018. La capitozzatura è vietata in quanto pratica dannosa che riduce la vita media delle piante predisponendole a malattie fungine e rotture improvvise. Il regolamento del verde inoltre prevede le sanzioni per chi danneggia il verde pubblico. Per questo il presidente di Amico Giardiniere, prof. Francisco Panteghini, ha interpellato l'ufficio del verde putroppo senza risposta.

Citiamo dal regolamento del verde pubblico della città di Chioggia art. 9. Potature :"Sono vietati gli interventi sugli alberi pubblici che ne alterino la struttura in maniera sostanziale, ne compromettano la crescita, ne pregiudichino la sopravvivenza, quali, ad esempio: a) la capitozzatura o la potatura drastica"

Dal punto di vista delle sanzioni la capitozzatura viene equiparata al valore di un abbattimento: capo VI art. 24 "VIOLAZIONE SANZIONE PECUNIARIA, Abbattimento di alberatura pubblica senza autorizzazione da € 50,00 a € 500,00" Nonostante ripetuti fatti passati ad oggi la sanzione pecuniaria non è mai stata comminata. Ad esempio l'associazione denunciò la capitozzatura di tutti i pruni del parcheggio vicino la chiesa di S.Giovanni a Borgo. Quattro alberi morirono ma la denuncia non portò a nulla, pur sapendo chi aveva effettuato il lavoro.

Siamo al limite della farsa: capita a volte che paghiamo con soldi pubblici chi danneggia il nostro stesso patrimonio. Stiamo ancora aspettando lumi dai tecnici comunali ma purtroppo i lavori sull'isola sono proseguiti lunedì 18 e martedì 19 gennaio abbattendo ben 9 alberi, pini e ailanti, e potando severamente un pioppo bianco che non ne aveva bisogno. Dalle ceppaie di vede in 8 casi su 9 legno sano e compatto. Inoltre il parco è meta abituale del presidente Panteghini che non ha notato nessun pericolo tale da giustificare tutti questi abbattimenti nell'area est del parco.

L'Associazione ha quindi chiesto di poter visionare le perizie che giustifichino intreventi di tanta veemenza. E' una triste realtà che il nostro patrimonio arboreo diminuisce ogni anno. Infatti nel 2020 sono stati abbattuti oltre 90 alberi senza procedere a nuovi impianti e sembra che anche quest'anno non sia partito meglio. Ricordiamo che sugli abbattimenti l' art. 11. del regolamento del verde indica che "Il Comune si impegna ad evitare l’abbattimento di alberi a meno che non sia assolutamente necessario. Gli abbattimenti di alberature pubbliche e private sottoposte a vincolo non sono ammesse, tali abbattimenti devono preventivamente essere autorizzati e seguiti dalle Autorità competenti."

Mentre aspettiamo pubblici chiarimenti dai tecnici comunali che dovrebbero supervisionare il lavoro delle cooperative teniamo gli occhi aperti e invitiamo i cittadini a vigilare su viali e parchi. Potete chiamare il 328 7021253 o condividere sulla nostra pagina Facebook eventuali segnalazioni.

martedì 19 gennaio 2021

Seguendo l'onda

  Seguendo l'onda


Domenica scorsa, 17 gennaio, un grande amore per la città di Chioggia e per l'ambiente ha unito, in zona diga a Sottomarina due gruppi di giovani e di giovani dentro: i GreenBei (i giovani e belli), che hanno dato voce all'appello, e i membri dell'Associazione Ambientalista Amico Giardiniere (i giovani dentro), che all'appello hanno risposto, assieme a tanti e tanti ragazzi.


Recandomi all'appuntamento, fissato per le due del pomeriggio davanti al parcheggio per i cicli ai piedi della diga, incontravo numerosi ragazzi, muniti di pinze e retine, che stavano percorrendo la mia stessa strada.


Il gruppetto si è fatto subito numeroso. Chi arrivava in bicicletta, alla spicciolata, chi con lo scooter. Chi facendo una lunga passeggiata nel freddo e nebbioso primo pomeriggio invernale.


Gli organizzatori si sono presentati: tanto entusiasmo in volti giovani, belli, e semplici. Voglia di fare, di darsi da fare e di coinvolgere altri nel loro amore per l'ambiente.

Ben venga questa gioventù, che riesca a infondere passioni sane e valori spesso dimenticati.


Abbiamo diviso le zone: chi munito di pinze si è recato tra i massi della diga, varcando stretti pertugi per avere la meglio su lattine e bottiglie, e chi ha preso la via della spiaggia, facendosi largo tra dune di alghe portate dal mare per trovare i doni che l'onda ha lasciato.



Attrezzati con i grandi sacchi neri, ormai un must inseparabile delle raccolte sull'arenile, ognun per sè, rispettando le regole del distanziamento e dell'assembramento, tutti muniti di mascherina abbiamo cominciato a raccogliere.

Facile far bottino quando la risacca del mare porta con sè, a morire sulla spiaggia ciò che raccatta onda dopo onda.



Tra le bottiglie, le carte di caramelle, i pezzi di giocattoli, gli innumerevoli blister di pastiglie e  i tanti assorbenti, che fortunatamente il mare ha deterso, sono affioriti detriti anche di grandi dimensioni e di peso importante, come un'asse di una barca con tanto di targa, una boa piena d'acqua e di sabbia, copertoni, gomene. Relitti che, al termine del raduno, con sprezzo della fatica, sono stati portati al luogo di raccolta e accatastati assieme alle decine e decine di sacchi riempiti da ogni fu ben di Dio.

Foto di rito e congratulazioni a tutti, stanchi ma felici di aver fatto qualcosa per il magnifico ambiente in cui viviamo ma che troppo spesso è rovinato proprio da noi stessi (parole di una GreenBei, ma condivisibili da chiunque)


Bene ragazzi, continuate così! Continuiamo così! 

Alla prossima!


Abbiamo fatto tanto, ma possiamo fare molto di più.

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lunedì 18 gennaio 2021

Un angolo di Paradiso

 Un angolo di paradiso


Nel centro storico di Chioggia si nasconde alla vista un piccolo angolo racchiuso tra vecchie mura, ricco di verde.

Non si affaccia sulla piazza e sono in molti a non conoscerne l'esistenza, seppur una targa in legno, dipinta, avvisi i passanti della sua presenza, invitando, chi lo desidera, ad addentrarsi.


"Giardino di San Michele" riporta la targa appesa a fianco della porta che si apre nel complesso ora occupato dagli uffici della Polizia di Stato, e solo quando gli uffici sono aperti vi si può accedere.


Fino a non molto tempo fa era incolto, abbandonato a se stesso. L'erba era spontanea e selvaggia. Gli alberi crescevano e anno dopo anno davano i loro frutti che, cadendo dai rami, venivano lasciati a marcire sul suolo. Un pezzo di natura selvatica in mezzo alla civiltà.

Ci si passava vicino se ci si doveva recare alle stanze delle forze dell'ordine, ma non era invitante. I riflessi della luce del sole rivelavano che dietro le assi ci fosse qualcosa di bello ma era solo un'intuizione, un immaginare, niente di tangibile.

Da qualche anno il giardino è stato affidato all'Associazione Ambientalista Amico Giardinere che lo ha preso in cura rendendolo praticabile a chi, cercando un momento di relax, vi si rifugia.


Il giardino è protetto da mura vetuste, che portano i segni del tempo, e, se alzi oltre lo sguardo, vedrai incombere il bel campanile del Duomo. Volontarie capaci hanno dipinto la porta in legno, delicati fiori entrando e simpatici gufi uscendo.

Le erbacce sono state tolte, sono stati piantati fiori e ora, che siamo a metà gennaio, a breve esploderanno i colori dei narcisi e delle violette.

Ci saranno le rose, fiorirà il mirabolano, i tulipani, la lantana con le sue variegate infiorescenze, ma intanto profuma e inebria l'alloro.

Gli alberi danno frutti dolcissimi, che ora vengono raccolti dalle volontarie e trasformati in ottime confetture.


Alberi vigorosi occupano il centro del giardino nei pressi di un vecchio pozzo chiuso da tempo con una solida grata e cementato sul fondo. Ci sono noccioli, un albicocco, un nespolo del Giappone che già ora, in un mite gennaio, comincia a fiorire. Salta agli occhi un simpatico albero di cachi coperto amorevolmente da una coperta eseguita a piastrelle all'uncinetto da un'abile volontaria.


Sono stati messi giochini per i bimbi, poche cose per il momento perchè si fa quello che si può con quello che si ha, e un'altalena pende tra i rami di una robusta pianta di alloro. Mentre un gazebo si prepara a riparare dal sole cocente d'agosto, anche se questo è un compito che spetta alla chioma che in estate sarà folta.

Ma è un angolo fresco d'estate e mite d'inverno questo angolo di Paradiso dedicato a San Michele che del Paradiso aveva le chiavi, patrono dell'arma della Polizia che lo ospita e dell'Associazione che lo cura.



Abbiamo fatto tanto, ma possiamo fare molto di più.

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domenica 17 gennaio 2021

Altri danni alla vegetazione dell'Isola dell'Unione

Dopo l'abbattimento delle robinie per far posto al parcheggio multipiano l'Isola dell'Unione è stata funestata da un altro intervento dannoso, mascherato questa volta da "normale manutenzione". Ma di normale questo intervento non ha nulla alla luce di una aggiornata conoscenza della fisiologia vegetale o del semplice buon senso. Cos'è successo? Tutti i gruppi di arbusti del parco che occupa la parte nord dell'isola sono stati capitozzati all'altezza di un metro.

In pratica a colpi di motosega sono stati tutti privati della chioma verde e ridotti a pochi tronchi che ascendono al cielo come dita mozzate. Si tratta in gran parte di pittospori ed evonimi che formavano macchi compatte alte tra i 2 e i 3 metri. La rimozione della chioma (capitozzatura) è un evento estremo che costringe le piante a un bivio: far di tutto per reagire aprendo le gemme di emeergenza o collassare morte. Le piante erano in buone condizioni e non avevano certo bisogno di un trattamento del genere. Considerato anche la ventosità e la salsedine dell'area i nuovi germogli che di certo gran parte delle piante metteranno a primavera avranno difficoltà a svilupparsi per bene e ci vorranno almeno un paio di anni a nascondere pudicamente i gravi tagli che i nostri giardinieri hanno effettuato.

Sì, sono stati i nostri giardinieri a portare avanti lo scempio. Abbiamo pagato qualcuno (la cooperativa Giotto nel caso specifico) per fare danni al nostro patrimonio verde. Provvederemo a denunciare il caso, come violazione del regolemanto del verde. Ma, alla luce di altri esempi clamorosi del passato, dubitiamo che i responsabili verranno multati. Non possiamo però tacere e quindi faremo di tutto per informare l'opinione pubblica dell'assurdità di interventi come questo per evitare che si ripetano in futuro.

venerdì 15 gennaio 2021

Amico Giardiniere a difesa dei pioppi pugliesi insieme ai Verdi Ambiente Società

Accolgo con sollecitudine l'invito che mi ha fatto Maria Teresa Corsi dell'associazione Verdi Ambiente e Società a contribuire alla discussione sugli errori commessi dal Comune di Nardò che hanno portato all'abbattimento di uno dei pioppi monumentali della scuola Aristide Gabelli di Nardò, cittadina leccese, e la capitozzatura dei due restanti. Si trattava di tre vigorosi pioppi neri (populus nigra) tradizionale presenza delle nostre pianure e lungo i corsi dei fiumi dal Nord al Sud della nostra Bella Italia.

Alcuni anni fa avevo lanciato proprio un'iniziativa a favore dei pioppi battezzata, un po' scherzosamente, "fronte per la liberazione dei pioppi".Il caso concreto fu quello di convincere l'azienda bilogica Il Rosamarino di Marcon (VE) a "liberare" un superbo e giovane (forse quarantenne) pioppo che era stato circondato da una legnaia il cui tetto di lamiera iniziava ad essere inglobata dalla corteccia ferendo l'albero. L'azienda si era resa disponibile e lavorando con pinze e flessibile avevamo dato aria e nuovo spazio vitale all'albero riconosciuto come caratterizzante e motivo di orgoglio dei titolari. I pioppi vengono spesso capitozzati (cioè privati della chioma) secondo l'uso contadino che aveva bisogno di legna da ardere e pali di sostegno. I pioppi sono generosi di gemme avventizie e sprizzano in tutte le direzioni giovani rami lavorando alacremente e rifarsi una chioma e riparare le ferite che però non guarisono mai, portando progressivamente al marciume il cuore dell'albero che diventerà inevitabilmente cavo con gli anni e quindi più vulnerabile alle rotture.

La vicenda di Nardò putroppo non mi stupisce: quante volte ho raccolto storie, anche in prima persona, di alberi monumentali o addirittura secolari menomati, portati alla morte e abbattuti in barba alle leggi. Un denominatore comune di tutti questi interventi è sempre stata la pochezza professionale di chi avrebbe dovuto tutelarli, ovvero i dipendenti comunali preposti. La realtà è che nei piccoli comuni e piccole città spesso mancano le figure professionali adatte (dottori forestali, giardinieri ben formati) e le decisioni chiave vengono prese da aziende che hanno vinto appalti avvallate da assessori all'ambiente troppo spesso incompetenti.

Nella mia città seguo con interesse la politica da una decina d'anni e dei molti che si sono susseguiti a questo incarico nessuno aveva le idee chiare di come andava gestito il patrimonio verde pubblico e ambientale della città. I più umili si affidavano all'ufficio Ecologia e altri se ne disinteressavano. Le leggi nazionali di tutela ci sono, come sono chiare le indicazione di censire e incrementare ogni anno il patrimonio arboreo cittadino ma le sanzioni, in caso di omissioni o violazioni, sono risibili e raramente esigibili. Spero che la causa intentata dall'associazione VAS con l'appoggio della presidenza nazionale potrà andare a buon fine.

E qui posso testimoniare una seconda costante dei casi di malversazioni su alberi monumentali: sempre più persone si rendono conto del loro valore e hanno il coraggio di dire NO, passando anche alle vie legali quando possibile ma ribadendo con sempre maggior forza il valore e la necessità di tutelare il patrimonio arboreo e, più ampiamente, ecologico di ogni piccolo o grande comune italiano. Gli alberi sono di certo i nostri più preziosi alleati per migliorare la qualità dell'aria, il ciclo dell'acqua, la riduzione della forza dei venti e la tutela del suolo.

Prendersi cura di quelli secolari, come anche di quelli monumentali che saranno un domani alberi secolari per i nostri nipoti, è un po' come prendersi cura dei nostri anziani, delle memorie che solo loro custodiscono e pre questo credo fermamente che sia un dovere civico e morale.

prof. Francisco Panteghini
presidente dell'Associazione Amico Giardiniere

foto di CSA Nardò e dell'autore

Per ulteriori approfondimenti leggi: https://www.vasonlus.it/invece-di-censire-e-tutelare-il-suo-patrimonio-naturale-il-comune-di-nardo-abbatte-i-suoi-alberi-monumentali/

domenica 10 gennaio 2021

Storia e progetti dell'Associazione di Promozione Sociale Amico Giardiniere

 Sai chi è Amico Giardiniere?


L’Associazione ambientalista Amico Giardiniere non è nata a Chioggia, ma a Mestre nel non troppo lontano 2013. Siamo quindi un’associazione ancora giovane e piena di entusiasmo, voglia di fare, bene, e desiderio di dare il nostro contributo alla comunità. 


Abbiamo iniziato con un progetto che prendeva il nome di Verde Ospitale Samvise Gamgee proprio nel 2013, a Mestre, che consisteva nel recuperare piante scartate per svariati motivi, rimettendole a dimora. Purtroppo il progetto si è dovuto concludere nel 2015; i soci volontari erano troppo pochi per un impegno così importante.


A Chioggia siamo arrivati per una serie di giornate ecologiche orientate alla pulizia dei canali cittadini e degli argini lagunari, ma questa attività, portata avanti nel tempo non è l’unica su cui ci impegniamo. Anno dopo anno facciamo passi avanti.



Nell’ambito dell’Amministrazione Comunale clodiense abbiamo presentato, all’allora assessore all’ambiente, una bozza di regolamento del verde cittadino, bozza che nel 2017 è stata approvata come regolamento del verde e che, in buona parte delle sue norme, riprende le proposte presentate dall’Associazione. 


Nel frattempo, alternando il nostro impegno tra Chioggia e Mestre, abbiamo sostenuto la maratona contro la devastazione ambientale proposta dai Beati Costruttori di Pace, alcuni di noi aderendo anche allo sciopero della fame proposto; nel 2014 abbiamo organizzato iniziative di pulizia dei parchi pubblici di Mestre; abbiamo siglato con l'ente Grandi Parchi del Comune di Venezia un accordo per la gestione del Roseto del parco Bissuola.

E abbiamo partecipiamo inoltre al forum per il contratto di fiume del Marzenego.


A Chioggia, negli anni, ci siamo dedicati alla promozione di moltissime giornate ecologiche che hanno interessato parchi, gli argini lagunari e la diga foranea, mete di tante passeggiate dalla popolazione clodiense e dai tanti “foresti” che arrivano in zona ma troppo spesso trattate come cestini dei rifiuti.



Non sempre ci impegniamo da solisti, molte volte le nostre sono imprese corali, sostenute da Amico Giardiniere con altre associazioni, come nel 2017 quando con Fare Verde e Apnea Doc ci si è dati da fare per la pulizia di Riva Vena a Chioggia e del litorale di Sottomarina e quando, nello stesso anno, ci si è attivati con l’Associazione Lagunari e il Comitato per il Forte San Felice per la pulizia dell’area circostante la storica struttura militare.

Nel voler condividere e partecipare con altri verso un fine comune, Amico Giardiniere e Lipu hanno promosso una iniziativa comune per la pulizia della spiaggia dell’Oasi di Ca’ Roman e la tutela della nidificazione dei fratini.


 

Nel 2013 è nata l’iniziativa che portiamo avanti anno dopo anno e che tutt’ora ci distingue: Lusenzo nel Cuore, un progetto che riunisce varie associazioni sotto il binomio sport e natura e che si conclude con una festa sulla laguna del Lusenzo



Ma non siamo un gruppo chiuso: amiamo condividere e negli anni abbiamo promosso corsi per condividere le nostre esperienze, il nostro amore e la nostra passione per l’ambiente e il verde.

Abbiamo organizzato quindi corsi di formazione, abbiamo partecipato a conferenze presso altre associazioni; abbiamo parlato di tecniche di giardinaggio, della gestione del verde pubblico, di tutela degli alberi.

Nel 2015 abbiamo organizzato con il Comune di Codevigo (PD) un corso di formazione sulla gestione del verde pubblico; a Chioggia abbiamo promosso un incontro pubblico per presentare i contenuti ecologici presenti nell’Enciclica di Papa Francesco Laudato Sii.



Abbiamo organizzato, e continuiamo a farlo, giornate giocose per  coinvolgere chi lo desidera ad immergersi nel verde, come nel Bosco Nordio dove abbiamo organizzato nel corso degli anni cacce al tesoro, o giornate dedicate all'esplorazione per il pubblico più piccolo come il Gioca Natura organizzato nel 2016

Abbiamo presentato progetti di collaborazione con le scuole, nel 2016 abbiamo messo le basi per una iniziativa con l’Istituto Comprensivo Chioggia 1, progetto che ha preso il via l’anno successivo coinvolgendo le scuole Marchetti, Padoan e Gregorutti.

Nell’occasione i piccoli alunni hanno imparato a curare le piante in vaso, infarinati da alcune lezioni teoriche ma facendo anche tanta esperienza pratica. Nell’ambito del progetto abbiamo riqualificato i giardini che circondano le scuole Padoan e Marchetti e nei giardini di quest’ultima abbiamo anche avviato un orto.

Sempre nel 2016 abbiamo iniziato una collaborazione anche con la scuola materna di Cavanella d’Adige di Chioggia.

Mentre nel 2020 la nostra collaborazione con l’Istituto Comprensivo Chioggia 5 ha dato vita al progetto “Orto didattico e tempietto del verde” sui giardini della scuola. 


Ci teniamo a render bella la nostra città e nel 2020 abbiamo “adottato” le fioriere sulla passerella pedonale che attraversa Canal Vena a Chioggia e che sono state ingentilite con speciali e uniche raffigurazioni pittoriche. 



Vogliamo conoscere, guardare e ammirare la natura, e negli anni ci siamo organizzati per recarci a Fossalta di Portogruaro per vedere con i nostri occhi la quercia secolare e a Cervara per immergerci nell’oasi naturalistica; abbiamo portato scolaresche in gite per conoscere gli ambienti verdi dei parchi.



Ma le nostre iniziative cercano di sensibilizzare la popolazione clodiense e l’amministrazione comunale verso temi importanti e di spessore, come è successo nel 2016 quando abbiamo proposto una interrogazione consiliare sulle capitozzature dei pioppi alla darsena Mosella, pioppi che nel giro di pochi mesi, grazie al nostro intervento, sono stati sostituiti senza aggravio per il Comune.
E nel 2017 quando l’Associazione ha aderito al comitato contro la costruzione dell'impianto GPL a Chioggia, o quando, nello stesso anno, abbiamo richiesto al  Comune il rispetto della legge “un albero per ogni nato”, legge che, a Chioggia, non è mai stata applicata.

Sempre al 2017 risalgono la petizione per una legge che vieti la mutilazione degli alberi (in collaborazione con i Giardinieri BioEtici, Lipu Veneto, Fare Verde - testo completo su change.org) e il sit-in di protesta contro l'avvelenamento dei platani di campo Cannoni a Sottomarina.



Le nostre iniziative non passano inosservate, la stampa locale le riporta puntualmente sulle edizioni cartacee e sull’informazione on-line.

I nostri soci non sono numerosi ma si impegnano direttamente, in prima persona, in tutte le iniziative che l’Associazione decide di intraprendere nelle situazioni di lotta al degrado, riqualificazione, valorizzazione del patrimonio verde; siamo stati, e siamo tuttora, promotori e partner di numerose iniziative.


Abbiamo tanti progetti da portare avanti che interesseranno la valorizzazione della qualità ambientale della laguna e delle aree verdi con pulizie periodiche, vogliamo proporre escursioni, fare formazione, sensibilizzare, rendere consapevoli dell’importanza della cura dell’ambiente a cominciare dalle scuole.

Vogliamo continuare a promuovere attività di gioco in natura per i bambini; e riteniamo indispensabile fare attività di vigilanza sull'applicazione del regolamento del verde cittadino.


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 TAM TAM

Ieri, 9 gennaio 2021, c'era un vento di bora che sferzava gelido in riva al mare, ma, nonostante ciò, il tam tam che si è diffuso nelle varie chat tra giovani e meno giovani, ha portato un bel po' di persone nella battigia verso la figa foranea di Chioggia, nella zona del Cayo Blanco.


Non c'era un assembramento: lo spazio che offre la spiaggia permette molto più del metro di distanza imposto dal DPCM riservato alla zona arancione riguardante il sabato e la domenica in cui il Veneto è andato a cadere questo fine settimana e in cui cadrà anche nei prossimi giorni a venire.

C'erano membri dell'Associazione Amico Giardiniere e tanti giovani che "veramente non so con chi sono qua, ma l'idea era bella e ci siamo aggregati"


Muniti di capienti sacconi neri e di guanti, indispensabili in questo contesto, vestiti alcuni come palombari per proteggersi dal freddo (io), dalle due del pomeriggio hanno iniziato a raccogliere tutto ciò che di plastica il mare aveva portato a riva nelle ultime mareggiate, mescolando ciò che è lecito (foglie, rami, conchiglie) con ciò che lo è meno (bottiglie, retine, involucri vari e ben altro).



Per fortuna solitamente la plastica ha colori belli vivaci, almeno non serve cercare molto per poterla recuperare, e, purtroppo anche ieri ne è stata recuperta molta.

Tanti sacchi, alcuni più pieni, alcuni meno (i miei, ma giuro che pesavano) che a fine raccolto sono stati portati nei pressi della strada dove la sera stessa o il giorno dopo avrebbe potuto fermarsi Veritas per poterli raccogliere.


Ma non solo al Cayo Blanco, ieri, si è provveduto a fare un po' di pulizia.

C'è stato chi ha scelto come meta l'Isola dell'Unione, provvedendo a raccogliere bottiglie e lattine lasciate vuote da chi pensa che lasciar simili tracce di se sia proficuo e intelligente e che ritiene che incastrare il pattume tra i rami delle siepi sia un gioco irrinunciabile.



Ma per fortuna sono solo alcuni a pensarla così, altri preferiscono agire in modo diverso.

Se tu fai parte degli altri, puoi aggregarti alle iniziative dell'Associazione Amico Giardiniere.

Durante una sana passeggiata ecologica in riva al mare, a respirare aria buona, la nostra, quella del mare di Sottomarina, unendo il dilettevole all'utile.

O in compagnia, chiamando Francisco al 3287021253

domenica 3 gennaio 2021

 Il primo raccolto dell'anno

Al primo raccolto dell'anno nella zona del Forte San Felice a Sottomarina, si sono dedicati oggi, 3 gennaio 2021, Paolo Penzo e il presidente dell'Associazione Amico Giardiniere, Francisco Panteghini, che, armati dei soliti capientissimi sacchi neri e di tanta buona volontà,

si sono avvicendati nel raccogliere la tanta plastica che, talvolta portata dal mare e talvolta gettata da persone inconsapevoli del danno che può provocare, si sofferma tra gli anfratti della struttura.




Anche questa volta il raccolto è stato purtroppo fruttuoso, in poco più di un'ora i due volenterosi hanno raccolto ben 5 sacchi di rifiuti e perfino due boe.

Ma come dice Francisco: "Il nostro mare ha bisogno di essere ripulito e bisogna darsi da fare"





Anche tu puoi fare la tua parte per ripulire il nostro territorio, la tua spiaggia, i luoghi belli in cui vivi con le persone che ami.

La somma di piccoli gesti gentili può fare la differenza e questo luogo meraviglioso tra mare e laguna se lo merita.


Puoi dedicarti a una passeggiata ecologica, raccogliendo ciò che deturpa il tuo paesaggio e buttando i sacchi del tuo raccolto al più vicino bidone per la spazzatura.

Ma se vuoi farlo in compagnia basta che fai un cenno a Amico Giardiniere chiamando Francisco allo 3287021253 o inviando una mail a info@amicogiardiniere.it

 Grandi pulizie al Forte San Felice

28 giugno 2020


Quando si è convinti di fare la cosa giusta non c’è nulla che possa fermare le buone intenzioni, e così è stato il 28 giugno 2020.



Il caldo afoso e il sole abbacinante sarebbero stati perfetti per una giornata in panciolle adagiati su una sdraio davanti a un bel bicchiere di the fresco, complici il riflesso del mare e il bianco dei sassi della diga, ma ciò nonostante una trentina di impavidi e volenterosi si sono dati appuntamento non per fare un bagno in buona compagnia ma per dare un aspetto più decoroso a una delle aree più belle del nostro litorale, quella del Forte San Felice e delle barene che lo attorniano.


L’operazione di pulizia, organizzata dall’Associazione ambientalista Amico Giardiniere e patrocinata dal Comune di Chioggia, si è svolta in mattinata.

Ai volontari dell’Associazione si sono aggiunti, per portare avanti l’iniziativa, alcuni membri del Comitato Forte San Felice, e sono stati in molti coloro che hanno collaborato avendo Chioggia nel cuore pur non vivendoci.



Nel rispetto del DPCM in vigore con il mantenimento delle distanze, i sacchi di rifiuti raccolti sono stati molti; e molta la plastica che, gettata in mare, rischiava di diventare alimento mortale e trappola per la tanta la fauna che lo popola.



La zona del Forte può diventare un gioiello incastonato nel verde, meta di quel turismo rivolto alla storia ma che riesce a rivolgere una particolare attenzione anche agli ambienti unici e tipici della Laguna Veneta. 

Ma se vogliamo che chiunque lo desideri possa soffermarsi a riempirsi gli occhi, e il cuore, della bellezza del luogo e dell’aria che vi si respira, non possiamo permettere che i rifiuti ne deturpino l’incanto.

Sta a noi per primi rispettare ciò che è nostro e la zona del Forte è nostra, come nostra è tutta la natura che ci circonda, per la quale dovremmo assumerci la giusta responsabilità.



sabato 2 gennaio 2021

Puliamo l’Isola dell’Unione


Non pensavano di dover fare una caccia al tesoro, i volontari dell’Associazione ambientalista Amico Giardiniere di Chioggia quando, la mattina del 25 ottobre 2020 si sono incontrati all’Isola dell’Unione, muniti di grandi sacchi per l’immondizia.



E, infatti, non sono state necessarie mappe e indicazioni sibilline per trovare ciò che stavano cercando; è bastato loro girare lo sguardo sulle bellissime siepi di pitosforo che, imperterrite, facevano bella mostra di sé, per capire che, forse, il tempo che si erano prefissati per ridare alla zona il decoro che merita sarebbe stato poco, troppo poco. 



Erano solo una decina, i volontari, ma la buona volontà c’era, e tanto anche l’impegno che li ha visti riempire sacchi e sacchi di lattine, bottiglie vuote e spazzatura varia, incastrate tra i rami fitti degli arbusti e gettate a terra praticamente ovunque tranne che nei posti dove sarebbe più lecito cercarli: i numerosi cestini per i rifiuti posizionati qua e la sul percorso, accessibili a tutti ma troppo spesso vuoti.


La caccia al tesoro si è conclusa con un ricco bottino, ma non ha lasciato la sensazione di vittoria. 

La soddisfazione di aver fatto un buon lavoro, quella si. 

Ma, guardando la moltitudine dei sacchi di pattume portati via da Veritas, il sapore che si poteva sentire era quello della sconfitta.

La sconfitta che vive una società che non sembra essere in grado di insegnare ai propri figli il rispetto per l’ambiente, per i propri pari e, non ultimo, il rispetto per se stessi.


Se, osservando la spazzatura di una persona, vedendo ciò che butta, si può capire che tipo di vita faccia, quali i suoi interessi, quali le sue passioni; osservando i rifiuti trovati abbandonati si possono fare ben magre considerazioni su quali siano le cose che sembrano coinvolgere i giovani, e forse anche meno giovani, che frequentano la passeggiata sul Lusenzo.

Si dice che un'immagine valga più di mille parole e questa in calce dice praticamente tutto.