mercoledì 11 agosto 2021

Censimento degli alberi che rischiano l'abbattimento per una nuova lottizzazione in via del Boschetto a Sottomarina

L'11 agosto Francisco Panteghini e Paolo Penzo, presidente e vicepresidente di Amico Giardiniere, hanno fatto un sopralluogo al parcheggio Padova di Sottomarina perfare una valutazione del valore degli alberi presenti e procedere ad un censimento. L'area, contesa tra i gestori e il Comune per un problema nella successione della concessione, è inserita in un progetto di lottizzazione e cambiamento della viabilità che lo stravolgerà. Il parcheggio si presenta ordinato e ben organizzato. Sono presenti fialri ordinati di alberi di varia età e specie. Tutti gli alberi si presentano in buono stato di salute anche se alcuni (una quindicina) presentano danni da vecchie potature che potrebbero consigliarne la sostituzione.

Abbiamo proceduto al censimento per dare una valore ecologico e anche economico al patrimonio arboreo del parcheggio alberato. Contrariamente a quanto avviene in quasi tutti gli altri parcheggi alberati qui gli alberi vengono potati raramente e mantengono la loro forma naturale. Come associazione Amico Giardiniere non possiamo che additare il parcheggio Padova a modello per parcheggi e camping dove sono presenti centinaia degli alberi sottoposti a potature spesso annuali scorrette e dannose per gli alberi, che si ritrovano con la vita irrimediabilmente ridotta.

Censimento:
olmo 92
acero negundo 24
leccio 6
platano 2
pioppo cipressino 1
gelso 1
quercia farnia 1
bagolaro 1

TOTALE 128 alberi

Gli alberi hanno età variabile dai 10 ai 45 anni, con una media di circa 30 anni. Sono alti dai 7 ai 15 metri. Ci sono alcuni esemplari notevoli con età di almeno 45 anni, piantati dal signor Narciso Boscolo. In particolare ci sono 2 grandi platani con diametri di 70 cm e alti circa 20 metri che al tempo furono talee messe a dimora dal sig. Boscolo che ne è testimone e custode. Poi un olmo accanto alla rampa di ingresso principale con 66 cm di diametro e circa 18 metri di altezza. Altri 3 olmi sulla rampa secondaria con diametri di 60 cm e altezza di circa 13 metri. Un pioppo cipressino giovane svetta ad oltre 22 metri con diametro di di 63 cm. Nessuno di questi alberi presenta difetti strutturali e nessuno è soggetto alle malattie endemiche della specie (grafiosi dell'olmo e cancro colorato del platano).

Quanto può vivere un albero? 40 anni sono tanti o pochi? Dipende dalla specie e dalle traversie subite dall'albero (urti, rotture, danni radicali, potature errate ecc.) Parliamo dei platani ad esempio: esistono esemplari che superano i 300 anni, dunque potremmo dire che a 40 sono dei giovani virgulti, che saranno "maturi" a 100 anni e "vecchi" a 200. Ma forse la domanda più importante da farsi è: abbiamo ancora bisogno di condomini e appartamenti a Sottomarina? O forse abbiamo più bisogno di aree verdi, orti, parcheggi ombreggiati naturalmente dai fratelli alberi? Noi di Amico Giardiniere crediamo che il progetto di lottizzazione debba essere rivisto, riducendo le cubature e preservando il più possibile l'esistente. La prossima settimana redigeremo un memorandum sul valore ecologico di tutta l'area che da via del Boschetto procede fino all'Arena Duse.

Come mitigare gli effetti del nuovo parcheggio all'Isola dell'Unione?

Il Park scambiatore all’Isola dell’Unione, per poter essere costruito tra mille polemiche, si è dovuto far spazio occupando un parcheggio a raso esistente e togliendo qualche metro all’area sportiva. La struttura prefabbricata è stata assemblata in breve tempo dando subito la visione di quello che sarebbe stato il suo impatto fisico sul territorio. Si ipotizzava la consegna entro l'estate ma ad agosto inoltrato i lavori sembrano fermi con danno della nostra stagione turistica.

Nonostante il blocco di cemento sia stato approvato dalla Soprintendenza, con studio paesaggistico dell'arch. Elena Gomiero dello studio IPT Project, tutta la popolazione è rimasta allibita da una bruttura simile in uno scorcio di laguna così delicato tra due centri storici, nell’unica area verde che li lega. In corso d'opera ci si è resi conto che l'aumento di posti auto previsto sarà di soli 40 posti e che avranno il limite di altezza di 2,20 m. Il capitale impiegato è di ben un 1.100.000 euro!

Per realizzare il parcheggio è stato necessario estirpare per fare spazio a questa struttura della quale, al di là di un fattore estetico, comprendiamo l’utilità. 20 sono state le robinie abbattute che in stagione fioriscono di bianco o crema e 130 i metri di siepe di pittosporo che sono stati sradicati. Ma questo è stato fatto e non c’è modo di tornare indietro.

Ora bisogna cercare una soluzione tale da rendere meno impattante questo blocco di cemento, in modo che possa assumere un aspetto più inserito nel contesto. È già stata approvata la sopraelevazione di un ulteriore piano, tristemente ma inesorabilmente necessaria se si vogliono togliere le auto dal centro storico. Che vada fatta ma che per farla la si progetti all’insegna della leggerezza. Mitighiamo l’aspetto di quelle grigie e impattanti mura. Lo possiamo fare dipingendole, decorandole con trompe l'oeil che si integrino al nostro territorio, o lasciamo che se ne impadronisca la natura, facendoli ricoprire da piante rampicanti come la colorata vite americana o l’ortensia rampicante che con le sue bianche infiorescenze ravviverebbe qualsiasi triste parete di cemento.

Sul lato laguna gli alberi abbattuti potrebbero essere sostituiti da pioppi cipressini, che crescono velocemente e che, in breve tempo, potrebbero armonizzare la vista del manufatto. In questo contesto il verde prensile che è stato proposto mitigherebbe la vista dall’alto, ma nulla potrebbe fare per chi guardando il panorama si trovasse davanti quella scatola di cemento.

Prof. Francisco Panteghini

domenica 8 agosto 2021

RACCOLTA DEL MARINE LITTER

Noi di Amico Giardiniere riteniamo opportuno segnalare un'iniziativa estremamente importante nella cura dell'ambiente marino e lagunare delle nostre aree.

Si tratta di un accordo nato tra l'Amministrazione Comunale, una società privata e il mondo della pesca chioggiotta per dare una collocazione prima e una seconda vita poi, a tutto ciò che i pescatori raccolgono di rifiuto plastico durante le loro battute di pesca.

La raccolta da parte dei pescatori del rifiuto plastico in mare (marine litter) avviene ormai dal 2012 e fino a qualche anno fa nell'area del Mercato Ittico all'Ingrosso del Comune di Chioggia erano stati installati alcuni scarrabili in cui veniva conferito il materiale che veniva recuperato.

Quando alcuni cittadini hanno cominciato a buttare scarti edili nei contenitori, approfittando del fatto che li si sarebbe dovuti togliere comunque in occasione del rifacimento del piazzale, si è deciso di non riposizionarli.


Ciò ha messo in difficoltà i pescatori che per un ampio lasso di tempo non hanno più avuto a disposizione un posto deputato per buttare le proprie attrezzature dismesse e il recuperato dal mare.

Finalmente dopo anni, grazie a un accordo con una azienda privata, si è tornati a poter buttare reti, corde, persino le cassette di polistirolo e i significativi sacchi di plastiche recuperate all'interno di scarrabili, a cui può accedere solo chi è munito di tessera, per cui il personale addetto.

Appena possibile verrà sistemato un macchinario in grado di lavare il rifiuto recuperato e frantumarlo per ottenere nuovo materiale destinato a una nuova vita.

Iniziativa lodevole da parte dei pescatori chioggiotti che spesso sono rimproverati di non aver cura dell'ambiente.

Vero è che non tutti sono così attenti, lo dimostrano anche le cassette di polistirolo che galleggiano in laguna o che vengono recuperate tra gli scogli durante le battute di pulizia alla diga. Leggerissime e volatili finiscono nei canali al primo alito di vento e spesso devono essere lasciate incustodite dagli operatori tra una raccolta e l'altra da parte della partecipata Veritas, servizi ambientali. Per queste ora non ci sono più scusanti, Gli scarrabili vanno riempiti anche e soprattutto con quelle che, fragili come sono, fanno presto a sgretolarsi, trasformarsi in microplastiche e finire nella catena alimentare umana.

La poca cura del mare da cui traggono sostentamento, alcuni pescatori la dimostrano quando non recuperano le acque di sentina ricche di residui di idrocarburi lasciandole defluire in acqua.

Le macchie di olio o di nafta sono molto più difficili da recuperare del polistirolo, non attivandosi nessuno per farlo: impossibile a livello di volontariato, improbabile a livello istituzionale a meno che la gravità dell'evento non sia tale da giustificare l'impiego di uomini e mezzi specializzati. 


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