domenica 8 agosto 2021

RACCOLTA DEL MARINE LITTER

Noi di Amico Giardiniere riteniamo opportuno segnalare un'iniziativa estremamente importante nella cura dell'ambiente marino e lagunare delle nostre aree.

Si tratta di un accordo nato tra l'Amministrazione Comunale, una società privata e il mondo della pesca chioggiotta per dare una collocazione prima e una seconda vita poi, a tutto ciò che i pescatori raccolgono di rifiuto plastico durante le loro battute di pesca.

La raccolta da parte dei pescatori del rifiuto plastico in mare (marine litter) avviene ormai dal 2012 e fino a qualche anno fa nell'area del Mercato Ittico all'Ingrosso del Comune di Chioggia erano stati installati alcuni scarrabili in cui veniva conferito il materiale che veniva recuperato.

Quando alcuni cittadini hanno cominciato a buttare scarti edili nei contenitori, approfittando del fatto che li si sarebbe dovuti togliere comunque in occasione del rifacimento del piazzale, si è deciso di non riposizionarli.


Ciò ha messo in difficoltà i pescatori che per un ampio lasso di tempo non hanno più avuto a disposizione un posto deputato per buttare le proprie attrezzature dismesse e il recuperato dal mare.

Finalmente dopo anni, grazie a un accordo con una azienda privata, si è tornati a poter buttare reti, corde, persino le cassette di polistirolo e i significativi sacchi di plastiche recuperate all'interno di scarrabili, a cui può accedere solo chi è munito di tessera, per cui il personale addetto.

Appena possibile verrà sistemato un macchinario in grado di lavare il rifiuto recuperato e frantumarlo per ottenere nuovo materiale destinato a una nuova vita.

Iniziativa lodevole da parte dei pescatori chioggiotti che spesso sono rimproverati di non aver cura dell'ambiente.

Vero è che non tutti sono così attenti, lo dimostrano anche le cassette di polistirolo che galleggiano in laguna o che vengono recuperate tra gli scogli durante le battute di pulizia alla diga. Leggerissime e volatili finiscono nei canali al primo alito di vento e spesso devono essere lasciate incustodite dagli operatori tra una raccolta e l'altra da parte della partecipata Veritas, servizi ambientali. Per queste ora non ci sono più scusanti, Gli scarrabili vanno riempiti anche e soprattutto con quelle che, fragili come sono, fanno presto a sgretolarsi, trasformarsi in microplastiche e finire nella catena alimentare umana.

La poca cura del mare da cui traggono sostentamento, alcuni pescatori la dimostrano quando non recuperano le acque di sentina ricche di residui di idrocarburi lasciandole defluire in acqua.

Le macchie di olio o di nafta sono molto più difficili da recuperare del polistirolo, non attivandosi nessuno per farlo: impossibile a livello di volontariato, improbabile a livello istituzionale a meno che la gravità dell'evento non sia tale da giustificare l'impiego di uomini e mezzi specializzati. 


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