Un angolo di paradiso
Nel centro storico di Chioggia si nasconde alla vista un piccolo angolo racchiuso tra vecchie mura, ricco di verde.
Non si affaccia sulla piazza e sono in molti a non conoscerne l'esistenza, seppur una targa in legno, dipinta, avvisi i passanti della sua presenza, invitando, chi lo desidera, ad addentrarsi.
"Giardino di San Michele" riporta la targa appesa a fianco della porta che si apre nel complesso ora occupato dagli uffici della Polizia di Stato, e solo quando gli uffici sono aperti vi si può accedere.
Fino a non molto tempo fa era incolto, abbandonato a se stesso. L'erba era spontanea e selvaggia. Gli alberi crescevano e anno dopo anno davano i loro frutti che, cadendo dai rami, venivano lasciati a marcire sul suolo. Un pezzo di natura selvatica in mezzo alla civiltà.
Ci si passava vicino se ci si doveva recare alle stanze delle forze dell'ordine, ma non era invitante. I riflessi della luce del sole rivelavano che dietro le assi ci fosse qualcosa di bello ma era solo un'intuizione, un immaginare, niente di tangibile.
Da qualche anno il giardino è stato affidato all'Associazione Ambientalista Amico Giardinere che lo ha preso in cura rendendolo praticabile a chi, cercando un momento di relax, vi si rifugia.
Il giardino è protetto da mura vetuste, che portano i segni del tempo, e, se alzi oltre lo sguardo, vedrai incombere il bel campanile del Duomo. Volontarie capaci hanno dipinto la porta in legno, delicati fiori entrando e simpatici gufi uscendo.
Le erbacce sono state tolte, sono stati piantati fiori e ora, che siamo a metà gennaio, a breve esploderanno i colori dei narcisi e delle violette.
Ci saranno le rose, fiorirà il mirabolano, i tulipani, la lantana con le sue variegate infiorescenze, ma intanto profuma e inebria l'alloro.
Gli alberi danno frutti dolcissimi, che ora vengono raccolti dalle volontarie e trasformati in ottime confetture.
Alberi vigorosi occupano il centro del giardino nei pressi di un vecchio pozzo chiuso da tempo con una solida grata e cementato sul fondo. Ci sono noccioli, un albicocco, un nespolo del Giappone che già ora, in un mite gennaio, comincia a fiorire. Salta agli occhi un simpatico albero di cachi coperto amorevolmente da una coperta eseguita a piastrelle all'uncinetto da un'abile volontaria.
Sono stati messi giochini per i bimbi, poche cose per il momento perchè si fa quello che si può con quello che si ha, e un'altalena pende tra i rami di una robusta pianta di alloro. Mentre un gazebo si prepara a riparare dal sole cocente d'agosto, anche se questo è un compito che spetta alla chioma che in estate sarà folta.
Ma è un angolo fresco d'estate e mite d'inverno questo angolo di Paradiso dedicato a San Michele che del Paradiso aveva le chiavi, patrono dell'arma della Polizia che lo ospita e dell'Associazione che lo cura.
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